È venerdì e siamo arrivati al quarto numero di TEW. Questa settimana parliamo degli impianti che catturano la CO2 dall’atmosfera. Sostenuti dalle pubbliche relazioni di molte aziende e da certa politica, sono veramente la soluzione per la decarbonizzazione? E poi, di crittografia a protezione dei vostri file nel cloud, dei recenti passi avanti della ricerca per ottenere energia dalla fusione nucleare, di stampa 3D con i metamateriali e molto altro. Se volete sponsorizzare uno dei prossimi numeri di TEW, scrivetemi. Attendo, come sempre, i vostri commenti e suggerimenti. Alla prossima settimana.
Lo sponsor di questo numero è Grafiche Bronca, azienda che dalla sua nascita nel 1972 ha sempre perseguito l’innovazione tecnologica con l’obiettivo di offrire prodotti di stampa allo stato dell’arte. Nel giugno 2020 l’azienda ha ottenuto la certificazione FSC: essa certifica che la carta utilizzata è stata prodotta nel rispetto dell’ambiente, della biodiversità, dei diritti dei lavoratori e delle popolazioni locali.
Come funziona Orca, il più grande impianto di cattura di CO2 dall'atmosfera
Il più grande impianto industriale in grado di aspirare tonnellate di anidride carbonica - causa del riscaldamento del pianeta, è entrato in servizio ieri nel sud-ovest dell'Islanda. Impianti di cattura diretta dell'aria come questo sono stati ultimamente citati da leader mondiali e grandi aziende – in particolare Microsoft – che stanno cercando di cancellare il loro passato da inquinatori.
Questa particolare operazione sarà ideale per testare la tecnologia emergente. Il nuovo impianto, costruito dalla società svizzera Climeworks, è alimentato da energia rinnovabile proveniente da una centrale geotermica nelle vicinanze. Climeworks prevede anche di “impacchettare” la CO2 catturata in formazioni rocciose di basalto a soli 400 metri dall'impianto geotermico.
Il nuovo impianto di cattura diretta dell'aria di Climeworks, chiamato Orca dalla parola islandese che significa energia, sarà in grado di prelevare 4.000 tonnellate di anidride carbonica all'anno. Si tratta della quantità che 790 veicoli potrebbero emettere in un anno – un contributo minimo per ora, anche se è la più grande operazione del suo genere al mondo.
Climeworks utilizza un metodo chiamato cattura diretta dell'aria solida per intrappolare la CO2. Ecco come funziona: i ventilatori aspirano l'aria. L'aria passa sopra uno speciale filtro assorbente solido che intrappola l'anidride carbonica. Quando il filtro (il cui funzionamento non è noto nel dettaglio) è completamente saturo, è il momento della fase due del processo. L'unità riscalda il filtro a circa 100 gradi Celsius che quindi rilascia l'anidride carbonica intrappolata.
Una volta che la CO2 è stata separata dall'aria, viene mandata attraverso alcune condotte verso un edificio adiacente dove può essere preparata per poi essere immagazzinata in modo permanente. Qui, è mescolata con molta acqua - circa 27 tonnellate di acqua per ogni tonnellata di anidride carbonica. Questo liquame viaggia poi a poche centinaia di metri (circa un quarto di miglio) di distanza prima di essere iniettato in profondità nel terreno. L'acqua carbonata reagisce con la roccia basaltica, creando rocce carbonatiche. Nel giro di circa due anni, quella che era una sorta di acqua frizzante diventa solida roccia.
Climeworks ha collaborato con la società Carbfix per mantenere la CO2 catturata rinchiusa in modo sicuro nelle formazioni rocciose di basalto islandesi. Le due società hanno già provato il processo in un progetto pilota, ma Orca è la prima operazione su scala commerciale della coppia.
Gli altri due impianti di cattura diretta dell'aria su scala commerciale di Climeworks trasformavano l'anidride carbonica in un prodotto usato come fertilizzante o in bevande gassate. Ma quella CO2 ritorna nell'atmosfera in modo relativamente rapido. Ma intrappolata nella roccia, Carbfix pensa che la CO2 catturata da Orca possa essere trattenuta in modo sicuro per migliaia di anni. Anche se la roccia basaltica è relativamente comune in tutto il mondo, l'Islanda è vulcanicamente attiva e particolarmente adatta per immagazzinare anidride carbonica perché ha un basalto relativamente più giovane. Il basalto fresco si presta meglio a immagazzinare la CO2 catturata perché è più poroso, dando al carbonio più spazi e fessure da riempire.
Costruendo Orca nella stessa area in cui verrà poi immagazzinata la CO2, l'operazione evita una delle potenziali insidie tradizionalmente associate alla cattura del carbonio dall’atmosfera: la creazione di una rete di gasdotti per il trasporto dell'anidride carbonica catturata. Ci sono già alcuni oleodotti che spostano CO2 in modo che possa essere sparata nel terreno per forzare le riserve di petrolio, un processo chiamato recupero potenziato del petrolio. Uno di questi oleodotti si è rotto l'anno scorso in Mississippi, provocando feriti tra i residenti di una piccola comunità.
L'altro vantaggio della posizione di Orca è la sua vicinanza a un impianto di energia geotermica, che fornisce all'impianto una fornitura costante di calore di scarto ed energia rinnovabile. Questo, abbinato al processo di cattura solida diretta dell'aria di Climeworks, dà a Orca un vantaggio rispetto ad altri concorrenti. Vi sono impianti di cattura diretta dell'aria più grandi che sono programmati per entrare in funzione in Texas e Scozia nei prossimi anni, ma questi utilizzano un processo di filtrazione diverso che richiede molto più calore ed energia. Di conseguenza, probabilmente faranno affidamento su una combinazione di energia rinnovabile e gas naturale.
"Nel business della estrazione di CO2 dall'aria, è necessario emettere il minor numero possibile di CO2 da combustibili fossili. In caso contrario il processo non è al netto negativo o al netto rimozione ", afferma Christoph Beuttler, responsabile della politica climatica di Climeworks.
Il costo è tuttavia il grande ostacolo che impedisce ancora all'industria della cattura diretta dell'aria di diventare abbastanza importante da intaccare le emissioni globali di gas serra. Microsoft, che si è impegnata l'anno scorso a catturare tutte le sue emissioni storiche entro il 2050, è sia un investitore che un cliente di Climeworks. Microsoft e altre aziende possono acquistare CO2 catturata da Climeworks per circa 600 dollari a tonnellata, compensando una tonnellata del proprio inquinamento nel processo. Ma solo nel suo anno fiscale 2020, Microsoft è stata responsabile dell'equivalente di 11.164.000 tonnellate di anidride carbonica. Moltiplicandolo per 600 dollari, Microsoft dovrebbe affrontare un conto di quasi 6,7 miliardi di dollari per un solo anno di inquinamento.
A meno che il prezzo non scenda in modo significativo, potrebbe non essere finanziariamente sostenibile affrontare il cambiamento climatico in questo modo. Alcuni ambientalisti temono che concentrarsi sulla espansione di questa tecnologia possa togliere risorse ad altre soluzioni climatiche e contemporaneamente disincentivare le aziende a tagliare i consumi di combustibili fossili.
"Una cosa che ci preoccupa è che tutte queste aziende che fanno promesse di zero emissioni nette utilizzeranno solo la cattura diretta dell'aria invece di ridurre le emissioni", afferma David Morrow, direttore della ricerca dell’Institute for Carbon Removal Law and Policy at American University. "Ma mi sembra molto improbabile che tale tecnologia sarà mai abbastanza economica perché ciò abbia senso".
How the largest direct air capture plant will suck CO2 out of the atmosphere - The Verge
Tenete i vostri file nel cloud? Allora vi può interessare conoscere la zero-knowledge encryption
Per molte persone, il rischio maggiore quando si utilizza uno dei vari servizi di cloud storage e di backup, è la sicurezza: come fate a sapere se i vostri file saranno al sicuro? Cosa succede ai vostri file se le autorità si presentano agli uffici del vostro fornitore con un mandato? Anche se pensate che i vostri file siano poco importanti e sia quindi inutile preoccuparsi tanto, forse dovreste conoscere il termine zero-knowledge encryption.
La zero-knowledge encryption significa non solo che i vostri file sono criptati ma anche che nessuno oltre a voi ha la chiave per decrittare i vostri dati, nemmeno il fornitore del servizio cloud dove state memorizzando i vostri file. Conosciuta anche come crittografia privata, è il modo migliore con cui potete mantenere privati i vostri dati, anche se ha alcuni aspetti negativi: il più importante di questi è che se perdete la password, non avrete più accesso ai vostri file a meno che non abbiate custodito la vostra chiave.
Anche se molte persone non se ne rendono conto, quando vi iscrivete a un servizio online, qualsiasi servizio, la vostra password di accesso verrà conservata da qualche parte, solitamente all’interno di un database. Anche se di solito questo database è protetto, in teoria è sempre possibile (e capita relativamente di frequente) che qualcuno guadagni l’accesso. Le norme di good practice prevedono che all’interno del database le password siano criptate, ma comunque risultano accessibili e potenzialmente decifrabili da criminali informatici o dalle forze dell'ordine.
I provider che utilizzano la crittografia privata risolvono questo problema alla radice, evitando di memorizzare la password. Sebbene la tecnologia alla base possa diventare complicata, si può sintetizzare dicendo che l’utente invece di accedere fornendo la password (che dovrebbe essere verificata dal sistema confrontandola con quella memorizzata), lo fa “dimostrando” al sistema che conosce la password. La matematica alla base è piuttosto complessa, ma nella pratica tutto funziona come per qualsiasi altro provider: digitate la vostra password e ottienete l'accesso.
Il risultato di questo è che anche se si presentassero le forze dell’ordine con un mandato, tutto ciò che potrebbero ottenere sarebbero file crittografati. Mentre i provider di crittografia non privata (la quasi totalità allo stato attuale) dovrebbero consegnare i file e le password memorizzate, i servizi zero-knowledge encryption non possono consegnare alcuna password poichè non ne hanno conoscenza.
Per chi vuole avere una infarinatura sulla teoria alla base del metodo, vi è un buon articolo di Wikipedia.
Alcuni provider che usano questa tecnologia sono Sync e Mega.
A proposito di settimana lavorativa di 4 giorni: Desigual la propone
Venerdì scorso, su TEW #3, vi parlavo di alcuni esperimenti internazionali sulla settimana lavorativa di 4 giorni.
E’ di questi giorni la proposta in tal senso di Desigual, azienda catalana del fashion. Lavorare tre giorni in ufficio e uno in smart working con un taglio minimo in busta paga. Questa la proposta che Desigual ha presentato ai 502 lavoratori della sede centrale di Barcellona. La proposta verrà votata dai dipendenti nei prossimi giorni e si considererà approvata se rivceverà il 66% di voti a favore.
Petrolio o Green? E’ stato il fulcro delle elezioni in Norvegia
Sono state ribattezzate “elezioni climatiche” quelle che si sono tenute in Norvegia il 12 e 13 settembre, portando alla luce il paradosso su cui si regge il modello del Paese scandinavo, all’avanguardia sull’ambiente ma dipendente dalle massicce entrate provenienti da gas e petrolio.
Infatti, il 71,9% delle auto nuove registrate in Norvegia ad agosto era elettrico e il Paese si è posto l’obiettivo di bandire i veicoli a combustibile fossile entro il 2025.
Questa esplosione dell’alimentazione elettrica – che non si limita alle auto, ma si estende ad autobus, tram, treni e ora anche imbarcazioni – è stato favorito da una estesa politica di sussidi e agevolazioni del governo: sconti fiscali, parcheggi gratis o scontati, esenzione da tariffe autostradali.
Ma da dove provengono le risorse finanziarie per poter offrire gli incentivi alle auto elettriche e continuare a garantire lo sviluppo delle energie rinnovabili? Paradossalmente dai giacimenti di petrolio – la Norvegia è il maggior produttore dell’Europa occidentale – e dal gas (terzo esportatore al mondo), grazie ai quali è cresciuta la ricchezza del Fondo sovrano norvegese.
Il fondo è nato nel 1996 con l’obiettivo di investire i proventi che lo Stato ottiene dal petrolio, ed è oggi il più grande fondo sovrano al mondo, con un valore di mercato vicino ai 1200 miliardi di euro. Sebbene abbia cominciato a diversificare il suo portafoglio, il fondo rimane azionista di molte compagnie petrolifere.
Come sono andate le elezioni? Il Post.
La ricerca per ottenere energia dalla fusione ha fatto un enorme passo avanti
Il National Ignition Facility (NIF) del Lawrence Livermore National Laboratory ha annunciato i risultati di un esperimento con un rendimento di fusione senza precedenti. Un singolo impulso laser ha avviato reazioni che hanno rilasciato 1,3 megajoule di energia di fusione.
Il raggiungimento di questo traguardo dimostra che la produzione di energia dalla fusione si sta avvicinando. Gli ultimi risultati dimostrano una accelerazione dei progressi, soprattutto dovuta al fatto che i laser si stanno evolvendo a grande velocità.
In effetti, il laser è una delle invenzioni tecnologiche di maggior impatto dalla fine della seconda guerra mondiale. Essi vengono usati diffusamente in una gamma incredibilmente diversificata di applicazioni, tra cui diverse lavorazioni industriali, la chirurgia di precisione e l’elettronica di consumo. I laser sono diventati una presenza essenziale nella vita di tutti i giorni. Pochi sanno, tuttavia, che i laser stanno anche annunciando un capitolo completamente nuovo nella fisica: consentire la fusione nucleare controllata con guadagno di energia positiva. Techcrunch
#ImpreseItalia
Continua la crescita di Elettric80. La multinazionale di Viano (Reggio Emilia), specialista nella progettazione e installazione di soluzioni logistiche automatizzate per le imprese produttrici di beni di largo consumo, nel 2020 ha accolto nella propria compagine sociale Ruck Srl come azionista di minoranza, nel 2021 ha integrato BEMA S.r.l, come divisione robotica.
Il modello di smart factory sviluppato da E80 Group è basato su soluzioni custom per la gestione dei flussi all’interno di fabbriche e centri di distribuzione, attraverso veicoli automatici a guida laser, robot di pallettizzazione, sistemi di controllo pallet, etichettatrici e fasciartici robotizzate, magazzini ad alta densità, sistemi di picking e repacking. Tutto il flusso è gestito da un’unica piattaforma software SM.I.LE80 (Smart Integrated Logistics).
#Brevi
L’ipocrisia del “bio” nella produzione della plastica. Restano i dubbi sull’impatto ambientale delle bioplastiche.
Sul Salone del Mobile 2021, la Democratizzazione del Design e delle Qualità Ambientali: una conversazione con Stefano Boeri.
Application Programming Interfaces (APIs): Avete capito cosa sono le API nel software?
Perché la carenza globale di chip sta rendendo così difficile l'acquisto di una PS5 (e di tante altre cose).
Questi dati dimostrano che la Cina sta spingendo verso le energie rinnovabili. E questo arriva in un altro momento critico: l'amministrazione Biden ha appena annunciato piani per aumentare drasticamente la produzione di energia solare. Questo piano prevede che fino al 40% dell'energia della nazione provenga dal sole entro il 2035. Come si dice, il momento migliore per piantare un albero (o costruire infrastrutture per l'energia solare) è stato 40 anni fa, ma il secondo momento migliore è proprio ora.
Report: Apple ha scelto di sviluppare Apple Car da sola per evitare ulteriori ritardi e sta attualmente selezionando i fornitori.
Il servizio di abbonamento di Volvo Cars, ha superato tutte le aspettative nel suo primo anno di attività nel Regno Unito. Lanciato a livello nazionale il 2 settembre 2020, ha già consegnato più di 2.500 auto a clienti desiderosi di provare questa semplice alternativa alla proprietà tradizionale dell'auto.
#Ricerca
Gli scienziati del Massachusetts Institute of Technology (MIT) e dell'Institut Pasteur in Francia hanno sviluppato una tecnica per ricostruire interi genomi, compreso il genoma umano, su un personal computer.
Gli ingegneri del MIT hanno creato oggetti stampati in 3D che percepiscono come un utente interagisce con loro. Il rilevamento sensoriale viene incorporato direttamente nel materiale di un oggetto, con immediate applicazioni per la tecnologia assistiva e arredamenti "intelligenti".
Per raggiungere questo obiettivo, i ricercatori hanno integrato elettrodi in strutture fatte di metamateriali, che sono particolari materiali composti da una griglia di celle ripetute.
Un designer può utilizzare questo metodo per stampare in 3D "dispositivi di input interattivi", come joystick, interruttori o controller portatili.
"I metamateriali possono supportare diverse funzionalità meccaniche. Se creiamo una maniglia di una porta in metamateriale, possiamo sapere se la maniglia della porta viene ruotata e di quanti gradi” afferma il co-autore principale Jun Gong, un ex dottorando in visita al MIT che ora è ricercatore presso Apple.
"Ciò che trovo più eccitante del progetto è la capacità di integrare il rilevamento direttamente nella struttura materiale degli oggetti. Ciò consentirà nuovi ambienti intelligenti in cui i nostri oggetti possono percepire ogni interazione con loro ", afferma Stefanie Mueller, professore associato in EECS e membro del Computer Science and Artificial Intelligence Laboratory (CSAIL). "Ad esempio, una sedia o un divano realizzato con il nostro materiale intelligente potrebbe rilevare il corpo dell'utente quando l'utente si siede su di esso e utilizzarlo per interrogare funzioni particolari (come accendere la luce o la TV) o per raccogliere dati per analisi successive (come rilevare e correggere la postura del corpo)."
Una interessante dimostrazione la trovate nella sezione #Video.
#Video
MetaSense è un metodo per stampare in 3D meccanismi con funzionalità di rilevamento sensoriale incorporate.
Climeworks sta catturando CO2 dall'aria con la prima tecnologia giunta al successo commerciale di rimozione del carbonio.