TEW #24 - La tecnologia sta mangiando il mondo
Cosa ci ha portato la tecnologia, di buono e di cattivo, questa settimana
Buongiorno, è venerdì, e questa è TEW #24.
Le notizie più interessanti che ho letto questa settimana: lavoro, eolico, Arduino nelle fabbriche, nucleare (da fusione) e cambiamento climatico.
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👨💻 Londra dà il via a un progetto pilota per la settimana corta di lavoro
Prenderà il via il 6 Giugno un grande esperimento: ridurre la settimana lavorativa a 4 giorni e verificarne gli effetti sulla produttività. Oltre 3.300 lavorativi saranno coinvolti nell’esperimento - monitorato da esperti delle università di Oxford e Cambridge - nel quale, mantenendo il 100% del loro stipendio, si impegneranno a raggiungere il 100% della produttività attuale.
Il progetto nasce dalle idee della ONG 4 Day Week Global, e avrà la durata di 6 mesi e coinvolge circa 70 aziende nei settori più disparati, quali società di software, studi legali, società di marketing, imprese edilizie, grandi banche e piccoli negozi o ristoranti. L’aspettativa e la tesi dei promotori è che lavorare meno giorni possa raggiungere un triplo vantaggio: ai lavoratori, che avrebbero più entusiasmo e una migliore qualità di vita, alle imprese che si garantirebbero una forza lavoro più motivata ed efficiente e anche all’ambiente, attraverso la riduzione del pendolarismo e un miglior uso delle fonti energetiche.
Il progetto pilota avviato in Gran Bretagna è il più grande mai condotto, ma non sarà il solo. Esperimenti simili verranno condotti entro l’anno in Spagna, Irlanda, Usa, Australia e Nuova Zelanda, con il sostegno dei rispettivi Governi. (Il Sole 24 Ore).
Cosa c'è di sbagliato in una settimana di 5 giorni?
La settimana di 5 giorni è semplicemente antiquata, una reliquia di un'epoca ormai lontana. Proprio come il telegramma, la settimana di 5 giorni è obsoleta - ma persiste perché si ritiene erroneamente che sia ottimale per l'economia. Non lo è. La settimana lavorativa di 4 giorni ha dimostrato di offrire altrettanta produttività, se non di più, migliorando al contempo la vita: individui, famiglie e intere comunità. Per generazioni, i lavoratori americani non hanno goduto dei benefici del loro duro lavoro. La settimana lavorativa di 4 giorni è un modo per garantire che i benefici economici siano condivisi da tutti, migliorando al contempo la qualità della vita, l'impegno civico e l'ambiente. - ONG 4 Day Week Global FAQ
La settimana lavorativa corta è una realtà in molti paesi: Italia fanalino di coda (Rai News)
🤖 Arduino raccoglie 30 milioni di euro dagli investitori per crescere nelle fabbriche
Molti di voi avranno sentito parlare di Arduino, il progetto rivoluzionario nato dall’idea di un team di ingegneri che lavoravano all’Interaction Design Institute di Ivrea (Olivetti).
Arduino è una scheda elettronica open-source cioè con licenza libera, utilizzata per costruire progetti di robotica, elettronica e automazione. In breve, si tratta di una scheda programmabile con microcontrollore che comprende una parte software, o IDE, che eseguita su un computer, viene usata per scrivere e caricare codice in linguaggio C nella scheda stessa. Alla base di Arduino c’è l`idea di rendere la creazione di progetti elettronici più veloce ed economica, ma sopratutto facile e alla portata di tutti.
«Arduino si è fatta un nome nelle scuole, per fare esperimenti e muovere i primi passi nell’elettronica. Oggi quegli studenti, della generazione Z e millennial, sono entrati nell’industria e si portano dietro quella esperienza e conoscenza - spiega al Sole 24 Ore Massimo Banzi, cofondatore di Arduino, di cui è anche presidente e responsabile marketing. Quando abbiamo intercettato questo cambiamento, con una nuova generazione di ingegneri che utilizzavano Arduino anche nelle fabbriche, abbiamo iniziato a fare prodotti ad hoc che resistessero agli stress industriali. Per realizzare in maniera più completa questa evoluzione servivano però delle nuove risorse e delle partnership».
Tra gli investitori figurano Bosch Venture Capital, controllata della tedesca Bosch, la giapponese Renesas, che produce chip, il fondo di investimento americano Anzu e il partner tecnologico Arm. (Il Sole 24 Ore)
Alcuni progetti con Arduino (Elettronica Open Source)
Massimo Banzi ci racconta la rivoluzione industriale portata dall’hardware open-source in questo suo intervento a TED
⚡ Le più grandi turbine eoliche del mondo
Dai primi anni 2000, le turbine eoliche sono cresciute di dimensioni, sia in altezza che in lunghezza delle pale, per generare più energia per unità.
Oggi, le turbine più alte possono raggiungere oltre 200 metri (650 piedi) di altezza e costare più di $ 12 milioni per la produzione e l'installazione.
Le turbine più grandi si trovano tutte sull'acqua. Questo perchè le cosiddette turbine offshore possono essere più alte di quelle onshore, ovvero possono sfruttare più energia eolica e produrre più elettricità.
La più grande turbina eolica mai costruita sarà opera di MingYang Smart Energy, un produttore cinese che ne sta completando il progetto. Il loro nuovo modello MySE 16.0-242 è ancora in costruzione e dovrebbe essere operativo entro il 2026. Sarà alta 264 metri, con una lunghezza della pala di 118 metri e un diametro del rotore di 242 metri. L’impianto è dotato di una capacità nominale di 16 megawatt che potrà alimentare 20.000 case per unità per una durata di 25 anni. La prima turbina commerciale di questo tipo sarà installata presso il parco eolico offshore MingYang Yangjiang Qingzhou Four, che si trova nel Mar Cinese Meridionale.
Ecco quattro dei più grandi modelli di turbine eoliche sul mercato in questo momento, le aziende che li stanno realizzando e dove verranno installati i prototipi:
I prototipi di due dei primi quattro modelli di turbine, SG 14-236 DD e V236-15.0, saranno installati nel 2022 in Danimarca, un paese che è stato un pioniere nello sviluppo dell'energia eolica commerciale durante gli anni ‘70 ed è sede del più grande produttore mondiale di turbine eoliche, Vestas.
Dalla nostra lista, Haliade-X di General Electric è l'unica turbina attualmente online; il prototipo è operativo da ottobre 2021 nei Paesi Bassi.
L'eolico ha generato il 6,6% dell'elettricità mondiale nel 2021, rispetto al 3,5% del 2015, quando è stato firmato l'accordo di Parigi, rendendolo la fonte di elettricità in più rapida crescita dopo il solare. La quota dell'eolico nella produzione di elettricità è di quasi il 50% in Danimarca e sopra il 25% in paesi come Irlanda, Uruguay e Portogallo. Negli Stati Uniti, l'eolico ha fornito l'8,4% della produzione totale di elettricità. (Elements Visual Capitalist)
☢️ Il sogno di un futuro verde e accessibile a tutti è legato alla fusione nucleare
Il nucleare continua a essere additato dall’Europa come possibile soluzione alla necessità di ridurre le emissioni di gas serra. Il nucleare potrebbe presto offrire un nuovo genere di centrali, capaci di generare elettricità non più solo dalla fissione, ma dalla fusione degli atomi, una prospettiva di energia pressoché illimitata e priva di emissioni o scarti.
Costruire un reattore a fusione significa, in poche parole, riprodurre con una macchina il sistema di produzione di energia come avviene nelle stelle. Team di ricercatori internazionali lavorano da decenni alla realizzazione di questo sogno: generare energia pulita e quasi illimitata. L’obiettivo è molto ambizioso, ma la certezza che la fusione potrebbe risolvere tutti i problemi energetici dell’umanità, ha reso giustificabili ingenti investimenti che proprio di recente hanno portato alla notizia di promettenti successi.
Nella fusione nucleare, i nuclei atomici di atomi leggeri come l’idrogeno vengono fusi insieme per formare atomi più pesanti, come l’elio. In questo modo si ottiene una fonte di energia efficiente e molto più pulita e sicura dei combustibili fossili o dell’energia nucleare convenzionale, originata dalla fissione, in cui i nuclei di atomi pesanti vengono frammentati in nuclei più leggeri.
Il problema è che i nuclei atomici – privi di elettroni – sono tutti carichi positivamente e tendono a respingersi. Per riuscire nell’impresa servono temperature estremamente elevate a cui la materia non è più né solida, né liquida, né gassosa, ma diviene plasma, una zuppa di particelle ribollente e surriscaldata di difficile gestione.
Mentre nelle stelle è l’enorme forza di gravità a tenere insieme il plasma, qui sulla terra il plasma deve essere “contenuto” in altro modo, dato che ovviamente nessun contenitore solido potrebbe sostenere tali temperature. La soluzione più adottata è quella del confinamento magnetico: potentissimi campi magnetici devono essere utilizzati per mantenerlo all’interno di un Tokamak (una macchina inventata in Unione Sovietica negli anni ‘50) in modo che le forze elettromagnetiche impediscano al plasma di venire a contatto con le pareti del reattore.
Tra i progetti di sfruttamento della fusione più promettenti troviamo, ad esempio, il progetto ITER, (International Thermonuclear Experimental Reactor), condotto in Francia da Europa, Cina, Russia, Stati Uniti, India, Giappone e Corea del Sud; altro esempio è quello di SPARC, oggetto di ricerca e protagonista di recenti successi del consorzio Commonwealth Fusion Systems (CFS), società spin-out del MIT in cui l’italiana Eni ha creduto per prima ed è tuttora il principale finanziatore.
Proprio il CFS, in parte finanziato da Bill Gates, ha firmato un nuovo accordo il mese scorso per continuare la sua ricerca sulla fusione nucleare per almeno i prossimi cinque anni nel tentativo di rendere la fusione nucleare commerciale una realtà.
Il Commonwealth Fusion System (CFS), che prende il nome dal Commonwealth del Massachusetts, continuerà la sua consolidata collaborazione con il Plasma Science and Fusion Center (PSFC) del MIT, un laboratorio di ricerca dedicato allo studio dei plasmi, della scienza della fusione e della tecnologia. Questo tipo di stile di partnership è abbastanza comune nella ricerca scientifica all'avanguardia dove ci sono brevetti e tecnologie proprietarie in gioco.
CFS e MIT hanno collaborato per anni alla ricerca su un magnete superconduttore che ritengono possa consentire di raggiungere la soglia di accensione per l'energia da fusione nucleare. Lo scorso settembre, la partnership ha raggiunto il più potente campo magnetico ad alta temperatura mai creato sulla Terra, utilizzando l'elettromagnete superconduttore ad alta temperatura per creare un'intensità di campo di 20 Tesla (nel corso di questa prima fase di collaudo, le bobine sono state attraversate da una corrente elettrica di intensità crescente, fino a 40.000 Ampere, per periodi di tempo predeterminati e in diverse condizioni operative).
Obiettivo immediato è quello di dimostrare di poter generare in questi reattori più energia di quanta se ne consumi. Secondo una opinione diffusa, i gruppi di ricerca non sarebbero lontani dal dimostrare questo importante risultato. (MIT Technology Review)
Come funziona la fusione nucleare in una grafica che ha vinto il premio best media company nel 2021 (eni.com)
Un video da SuperQuark che ci spiega la fusione nucleare partendo dai laboratori di Padova.
💰 Perchè Microsoft offre € 150.000 l’anno ai più talentosi studenti freschi di laurea?
Certo, siamo a conoscenza della “guerra” in atto negli Stati Uniti e in alcuni paesi europei: la ricerca tecnologica ha bisogno di talenti, brillanti ingegneri, matematici e fisici, ma queste figure sono di gran lunga di numero inferiore alla richiesta. Questa concorrenza tra le aziende di tecnologia per conquistare le migliori risorse umane ha fatto lievitare l’ammontare del primo stipendio.
Tuttavia l’annuncio di Microsoft, con la palese dichiarazione della (elevata) retribuzione a mo’ di spot, può sorprendere i professionisti delle risorse umane. Si tratta in realtà di una strategia di lungo periodo per la conquista della lealtà dei dipendenti basata su alcune evidenze psicologiche. (The Tech Goggler)
⛈️ Quando il cambiamento climatico diventerà irreversibile?
E’ una delle grandi domande che sono state dibattute al Cicap Fest 2022 che si è svolto a Padova dal 3 al 5 Giugno. Risposta breve: sì, in gran parte è irreversibile. Significa allora che non possiamo più fare nulla? No. (Il BO Live da UniPD)
Se dovessi dare la risposta breve direi che il cambiamento climatico è già irreversibile, nel senso che la temperatura del pianeta è già salita a causa dell’azione antropica e il cambiamento climatico è già in atto. Più precisamente sappiamo che dall’era preindustriale a oggi, quindi negli ultimi 200-250 anni circa, la temperatura del pianeta è salita di 1,1°C. Pensate se invece di andare in giro con una temperatura corporea di circa 36,5°C doveste andare a lavoro o a scuola con una temperatura corporea stabile a 37,6°C. Sarebbe alquanto faticoso, sareste in affanno, esattamente come il pianeta oggi è già in affanno.
Non solo: gli studi che sono stati fatti dagli ultimi rapporti dell’IPCC, il gruppo intergovernativo sui cambiamenti climatici, ci dicono chiaramente che se l’uomo non avesse abitato il pianeta nell’ultimo paio di secoli la temperatura del pianeta si sarebbe alzata di 0,02°C. Il riscaldamento globale e il cambiamento climatico dunque sono già in atto e sono interamente responsabilità dell’uomo.
Vi anticipo subito che alcuni di questi effetti sono già irreversibili, come lo scioglimento dei ghiacci, l’innalzamento del livello dei mari, l’acidificazione degli oceani. Una volta avviati questi processi non sono arrestabili tirando semplicemente il freno a mano. Questi processi li abbiamo già innescati, sono già irreversibili. Quello che è ancora in nostro potere è provare a contenere la gravità di questi fenomeni e questo dipende da quanto saremo in grado di fare nei prossimi anni in termini di riduzione delle emissioni e quindi di riduzione della temperatura del pianeta.
Ogni decimo di grado al di sopra del limite soglia di 1,5°C di riscaldamento globale stabilito dagli accordi di Parigi nel 2015 porterà ulteriori gravissimi impatti non solo sugli ecosistemi naturali ma anche sulla società e sui sistemi produttivi quali agricoltura, pesca, gestione delle foreste. Starà a noi rendere più o meno gravi, più o meno irreversibili gli effetti del cambiamento climatico che è già in atto.