TEW #22 - La tecnologia sta mangiando il mondo
Cosa ci ha portato la tecnologia questa settimana
Buongiorno, è venerdì, e questa è TEW #22.
Una selezione delle notizie più interessanti che ho letto questa settimana: tecnologie ma anche lavoro, privacy ed economia.
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Alla prossima settimana.
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L’Europa guida l’incremento di solare ed eolico
Per la prima volta, nel 2021, il solare e l’eolico hanno toccato il 10,3% della energia elettrica prodotta globalmente, in crescita dal 9,3% del 2020. Dal 2015, quando fu firmato l’accordo sul clima di Parigi, la quota di solare ed eolico è raddoppiata. Ben 50 paesi hanno raggiunto nel 2021 una quota di produzione di energia elettrica da solare ed eolico pari o superiore al 10%: tra questi, alcune new entry come il Giappone, la Cina, il Vietnam, la Mongolia, l’Argentina e l’Ungheria. (VisualCapitalist).
La tecnologia deve servire l’umanità non il contrario
Nel suo libro più recente, The Life We’re Looking For: Reclaiming Relationship in a Technological World, l’autore Andy Crouch ci pone subito tre intriganti domande. A cosa serve la tecnologia? A cosa serviamo noi? E quale correlazione esiste tra la risposta alla prima domanda e quella alla seconda?
Se lo scopo degli esseri umani è ormai una questione riservata ai circoli filosofici, le domande sullo scopo della tecnologia sono completamente scomparse. Non ci domandiamo più perchè stiamo costruendo l’ennesimo aggeggio tecnologico. L’esistenza della tecnologia si giustifica da sola, esiste, quindi ha uno scopo.
Secondo l’autore, un tempo direttore editoriale di Christianity Today, è tempo che si prenda posizione sulle nostre tecnologie: se una invenzione non è utile al bene comune non dovremmo nè venderla nè utilizzarla.
La visione fortemente Cristiana di Crouch è che, in primo luogo, gli esseri umani sono persone e fatti a immagine di Dio; siamo portatori della sua immagine. Questo significa che dovremmo guardare agli altri in una sorta di contemplazione, contemplando la loro dignità "senza considerare la loro utilità per me".
Secondo (seguendo il filosofo Robert Spaemann), un essere umano è un qualcuno, non un qualcosa. Siamo fatti per utilizzare e costruire non per essere usati e desertificati dalla tecnologia. In terzo luogo, la nostra personalità è un dono, nel senso che la riceviamo dall'esterno, ed è un dato, nel senso che non ci può essere tolta: "Non devi diventare una persona. Non devi dimostrare di essere una persona. Finché lo sei stato e finché lo sarai, sei una persona". La nostra personalità può essere sviluppata, tuttavia. Perché, anche se non puoi perdere la tua personalità, "essere una persona significa che sei progettato per diventare qualcosa di più grande di quello che sei".
Queste domande sulla tecnologia, farebbero pensare a Crouch come un anti-tech. Anche se egli stesso, nel suo libro precedente, scherza dicendo che il suo approccio alla tecnologia equivale ad essere "quasi quasi Amish", non vede alcun problema con l’uomo che costruisce e inventa. La creazione di cose – che si tratti di arti o strumenti – fa parte della natura umana. La domanda è se il lavoro delle nostre mani sia al servizio delle diverse forme di amore che costituiscono la nostra vita come persone. Per quanto riguarda specificamente la tecnologia digitale oggi, la risposta di Crouch è in gran parte negativa.
"Essere una persona", scrive Crouch, "è essere fatti per l’amore. Questa affermazione rappresenta sia la dichiarazione indelebile di chi siamo sia delinea la grande avventura di ciascuna delle nostre vite".
Un libro ricco di tesi certamente discutibili, ma comunque affascinante.
La tecnologia non è il male, ma riflettere sui suoi effetti è urgente: ecco perché. (Agenda Digitale)
Quanto malvagia è la tecnologia? (The New York Times).
Gli studenti di terza media che trascorrono 10 o più ore alla settimana sui social media hanno il 56% in più di probabilità di affermare di essere infelici. Gli studenti di terza media che sono forti utenti dei social media presentano un rischio di depressione aumentato del 27%. Gli adolescenti che trascorrono tre o più ore al giorno su dispositivi elettronici hanno il 35% in più di probabilità di essere a rischio per il suicidio, come ad esempio pianificare come farlo. Le ragazze, particolarmente colpite, hanno sperimentato un aumento del 50% dei sintomi depressivi.
Il marketing cognitivo che resta tra le orecchie
Nel suo libro Branding between the Ears: Using Cognitive Science to Build Lasting Customer Connections, Sandeep Dayal dice che il marketing tradizionale può spesso fallire miseramente per lo stesso motivo per cui, quando siamo al supermercato, non riusciamo a ricordare l'ultima cosa di cui abbiamo bisogno: il cervello umano non è strutturato per ricordare le liste. Ciò che lascia il segno è l'emozione. Ma cosa significa tra le orecchie?
Gli psicologi ci dicono che tutto quello che riguarda il sesso accade tra le orecchie. Quello che intendono veramente dire è che tutto ciò che percepisci viene elaborato nel tuo cervello: è lì che accade.
Per me, è un ottimo modo per pensare alle marche, perché tutto ciò che sai sulle marche risiede tra le orecchie e include la realtà come la percepiamo. Quando il nostro cervello percepisce i prodotti, sa che c'è qualcosa di più dietro tutto ciò che sta percependo. Quel "qualcosa di più" è l'anima di quel prodotto; è la marca, ed è qui che risiede davvero il mistero e le opportunità di differenziazione e costruzione di questi marchi iconici, nel comprendere quel "qualcosa in più" dietro il prodotto.
Dayal sostiene che il branding, storicamente, ha sempre riguardato la differenziazione del prodotto. Il che significa che guardi qual è il tuo prodotto, guardi quali sono i prodotti della concorrenza e dici: "In che modo il mio prodotto è diverso?" Quindi inizi a fare un elenco di quelle differenze, e poi essenzialmente costruisci la tua marca su quell'elenco di differenze. Sembra ragionevole farlo, ma si scopre che in realtà non è così che funzionano le nostre menti. Le nostre menti si relazionano molto meglio con altre cose, come le storie, la grafica, i colori e così via.
La psicologia cognitiva, le neuroscienze, l'economia comportamentale e l'antropologia sociale, hanno una cosa in comune: cercano di capire perché le persone si comportano in un certo modo. Le conoscenze che ne sono derivate sono state applicate in diverse aree, come le politiche pubbliche, gli investimenti e la finanza, ma, per motivi misteriosi, non è stata applicata al branding. Se pensiamo al branding, e se vogliamo poter influenzare la scelta del consumatore, allora dobbiamo capire come funziona il cervello umano. (McKinsey)
Branding: perché chi sei è più importante di ciò che fai: Le regole che governano un mercato tutt'altro che meritocratico (Amazon)
Neurobranding. Il neuromarketing nell'advertising e nelle strategie di brand per i marketer (Amazon)
Cresce il desiderio di un lavoro autonomo?
Sì se diamo fede ai dati forniti da Oliver James, società internazionale di recruiting, secondo cui il 30% dei candidati ai colloqui con i recruiter in ambito tecnologico e digitale si mostrano scettici di fronte al posto fisso, chiedendo invece informazioni rispetto all’eventuale possibilità di avere un’offerta di lavoro a contratto.
Sempre più professionisti rifiutano l’assunzione per fare i contractor. Su tutti developers, architetti del software, esperti di cybersecurity, data scientist, data engineers e professionisti IT in generale. - Pietro Novelli, Country manager Italia di Oliver James.
Ma che qualcosa stia cambiando nel mondo del lavoro, lo dice anche il Ministero del Lavoro con i suoi dati aggiornati al secondo semestre 2021. Cinquecentomila lettere di dimissioni, soprattutto al nord Italia, dimostrano la volontà da parte di sempre più professionisti di trasformarsi in consulenti a contratto. E’ il fenomeno ormai famoso come la “Great Resignation”. (Fortune Italia)
Le grandi dimissioni, perché anche i giovani lasciano il posto fisso (La Repubblica)
Viaggio nel fenomeno delle grandi dimissioni: le aziende ancora non capiscono perché le persone si licenziano (Forbes Italia)
Mangiare meno carne bovina potrebbe dimezzare la deforestazione
Sostituire il 20% del consumo globale di carne bovina con un sostituto entro i prossimi 30 anni potrebbe dimezzare la deforestazione e le emissioni di carbonio ad essa associate, secondo uno studio di modellizzazione pubblicato su Nature.
L'allevamento di bovini è uno dei principali motori della deforestazione in tutto il mondo e i bovini allevati per la carne sono una delle principali fonti di metano, un gas serra più potente dell'anidride carbonica. Sostituire la carne bovina con alternative alla carne potrebbe ridurre parte dell'impronta ambientale della produzione alimentare, ma non risolverà la crisi climatica, dice l'autore principale dello studio Florian Humpenöder, scienziato della sostenibilità presso l'Istituto di Potsdam per la ricerca sull'impatto climatico in Germania. "Non dovrebbe essere vista come una soluzione miracolosa", dice. (Nature).
Apple, Google e Microsoft lavorano per l'accesso senza password su tutte le principali piattaforme
Per una volta insieme, i giganti della tecnologia Apple, Google e Microsoft hanno annunciato che sono al lavoro per costruire il supporto per l'accesso senza password su tutte le loro piattaforme mobili, desktop e browser entro il prossimo anno. Questo significherebbe l’arrivo dell'autenticazione senza password su tutte le principali piattaforme e dispositivi in un futuro prossimo: sistemi operativi mobili Android e iOS; browser Chrome, Edge e Safari; gli ambienti desktop Windows e macOS.
Il processo di accesso senza password permetterà agli utenti di scegliere il proprio telefono come dispositivo di autenticazione principale per app, siti Web e altri servizi digitali, come ha detto Google in un post sul suo blog. Sarà sufficiente sbloccare il telefono con una delle azioni predefinite impostate - inserendo un PIN, disegnando una forma o utilizzando lo sblocco delle impronte digitali - per accedere ai servizi Web senza la necessità di inserire mai una password. Questo sarà reso possibile attraverso l'uso di un token crittografico univoco chiamato passkey condiviso tra il telefono e il sito Web.
Vasu Jakkal, vicepresidente di Microsoft per la sicurezza, ha sottolineato il grado di compatibilità tra le piattaforme.
Con le passkey sul tuo dispositivo mobile, sei in grado di accedere a un'app o a un servizio su quasi tutti i dispositivi, indipendentemente dalla piattaforma o dal browser in cui il dispositivo è in esecuzione"
Ad esempio, gli utenti potranno accedere a un browser Google Chrome in esecuzione su Microsoft Windows, utilizzando una passkey su un dispositivo Apple. (The Verge)
Come funziona il nuovo standard Fido, che punta a eliminare quanto più possibile la componente umana nelle procedura di login (Wired Italia)
Da cosa dipende il costo di una batteria EV?
I prezzi delle batterie dei veicoli elettrici (EV) continuano a scendere, l'offerta globale di veicoli elettrici e la domanda per le loro batterie stanno aumentando.
Dal 2010, il prezzo medio di una batteria EV agli ioni di litio (Li-ion) è sceso da $ 1.200 per kilowattora (kWh) a soli $ 132 / kWh nel 2021.
All'interno di ogni pacco batterie EV ci sono più moduli interconnessi composti da decine a centinaia di celle ricaricabili agli ioni di litio. Collettivamente, queste celle costituiscono circa il 77% del costo totale di un pacco batteria medio, o circa $ 101 / kWh.
Quindi, cosa determina il costo di queste singole celle della batteria? (Elements)